martedì 13 luglio 2010

Fuga nei mondi accanto

Stai rincasando di notte, dopo un turno di lavoro ingrato, con una delle ultime corse della metropolitana. Sei il solo a scendere alla tua stazione. Sulla banchina non c'è nessun altro. Ma l'unica uscita è bloccata da due figuri dall'aria bieca e feroce, che sembrano portare scritta in fronte la parola "rapina". Tu non sei un coraggioso, la violenza fisica ti ha sempre fatto paura. E sei già abbastanza avvilito per conto tuo. Questa non ci voleva proprio... O sì?... I rapinatori (lo vedrai subito) sono rapinatori davvero, ma il viaggio cominciato nella metropolitana della tua città, ti condurrà verso stazioni che non avresti mai immaginato.



E’ estate e fa un caldo boia. D’altra parte ci sono talmente tanti ladri eccellenti che vengono scoperti e arrestati ogni giorno che pure i nostri tg nordcoreani devono occuparsene almeno un po’, senza parlare come al solito di quanto faccia caldo in estate. Il nostro paese si avvia allegramente verso un declino inarrestabile, e per di più in ufficio l’aria condizionata è rotta. Insomma è un momentaccio. Quindi di che parlare? Visto il buco sotto il mare da cui esce chissà cosa a largo degli USA si potrebbe parlare di Crociera nella catastrofe, ma lo abbiamo già fatto, e inoltre l’oceano era dall’altra parte dell’America. E allora? Diciamo che in vista di qualche recensione migliore, ma più faticosa, il Vostro Lettore continuerà a recensirvi libracci da battaglia, pulp scritti di getto, confusionari e scoppiettanti, ottimi da consumare sulle nostre spiagge sporche e affollate! Quindi oggi presentiamo Fuga nei mondi accanto, romanzaccio senza attimi di pausa dell’ onesto mestierante Philip E. High. Fuga nei mondi accanto parte da un’ottima idea di base e sviluppata benissimo nella prima parte. Come spesso succede per questo tipo di produzioni, dopo il grande inizio lo scrittore si perde, finisce le idee e tende a terminare di riffa e di raffa, mescolando un’ idea strampalata all’altra e pure scopiazzando qua e là. Lo scrittore riesce sempre a tenere un ritmo sostenutissimo all’azione, ma dopo un po’ questi non è più appoggiato da alcuna idea. L’inizio è invece estremamente interessante. Un uomo improvvisamente, uscendo dalla metropolitana, si trova in un mondo molto simile al proprio ma leggermente diverso. Modelli di macchine mai viste, marchi commerciali leggermente dissimili dai propri , fino alle monete diverse e non compatibili. A questo inquietante scenario si aggiunge un forte tensione nell’aria, il presagio di una minaccia, di una guerra imminente e distruttiva, che aleggia su questa dimensione. Sicuramente consigliato a chi è di “bocca bona”, e che pur di gustarsi qualche decina di pagine interessanti vuol pagare il prezzo di più di metà romanzo tirato via e perfino ripetitivo. La parte iniziale ha influenzato molti scrittori di fumetti e nelle sue atmosfere cupe e misteriose rintraccerete lo spunte di molte avventure, soprattutto a fumetti , come Dylan Dog.

L' autore:

Philip E. High nasce a Biggleswade nel Bedfordshire il 28 aprile 1914, e muore nel 2006 nel Kent. Nonostante abbia cercato di diventare uno scrittore fin dall’ adolescenza Philip E. High non ha avuto alcun successo per parecchi anni. Durante la seconda guerra mondiale ha servito in marina e fino agli anni ’50 ha cambiato una serie di posti di lavoro compresi viaggiatore di commercio, agente assicurativo, reporter, venditore, e autista. Finalmente in quegli anni, complice una grandissima attenzione del pubblico inglese per la fantascienza è riuscito a diventare scrittore professionista.











immagini e foto prese da:

http://philipehigh.com/
http://www.mondourania.com/urania/u781-800/urania785.htm