mercoledì 18 maggio 2011

Quando il passato se ne andò

Il Diluvio Universale, le Sette Piaghe d'Egitto, le epidemie di peste e colera che decimarono nei secoli passati la popolazione terrestre, avevano se non altro il pregio di cadere, per così dire, dall'alto. In pochi decenni, tutto questo è drammaticamente cambiato: gli Dei, il Fato, la Natura sono usciti di scena, e oggi è l'Uomo stesso che si scava la fossa da sé, che fabbrica i flagelli di cui è vittima. "Quanto maggiori i progressi della nostra tecnologia, tanto maggiore la nostra vulnerabilità." Questo tema - proposto da Arthur Clarke - è stato assegnato dalla Meredith Press a tre "scolari" d'eccezione come Silverberg, Zelazny e Blish, che l'hanno trattato secondo il proprio estro, ciascuno senza sapere come lo stessero svolgendo gli altri due. Ne è uscita una impressionante antologia di fantascienza "ecologica", che abbiamo il dovere, oltre che il piacere, di offrire ai nostri lettori e compagni di specie.


Da quando gli uomini non credono più in Dio, non è vero che non credano più in nulla: credono in tutto diceva G. K.Chesterton e in questo mondo dove Dio è morto effettivamente succede proprio così. Internet ha scoperchiato il grande vaso di pandora dei complottisti e improvvisamente dalle cantine polverose, da letture affrettate, da un mancanza di cultura , dall’ignoranza e dall’ ideologia ceca ecco che esce la canaglia del web. Credono a tutto, basta che non abbia alcun senso e non sia sostenuto da niente. Più è assurdo e meglio è. Credono, aimè, di essere predestinati e i primi a cavalcare la verità ma sono stati preceduti da generazioni di paranoici. Sono arrivati pure qua e quindi in loro onore ecco a voi il bellissimo racconto lungo di Silverberg :  Come ce la cavammo quando il passato se ne andò , dove l’eroe buono è un complottista paranoico!  Il colonello Tylor Braskett è infatti convinto che ci stiano avvelenando l’acqua del rubinetto (ma chi? I comunisti ovviamente)!!  Per quello beve solo acqua sorgiva imbottigliata al contrario di quanto fanno i suoi concittadini. Il mentecatto a malapena tollerato dalla cittadinanza (l’ispirazione viene  dal dott. Stranamore) viene però beatificato da Silverberg che a seguito di un attentato terroristico effettivamente fa si che l’acqua venga avvelenata davvero!!


Il mix di droghe inserito nell’acquedotto (a proposito : ma quanta droga ci vuol per riempire un intero acquedotto???) però non uccide o avvelena, semplicemente fa scordare alcune cose, provocando amnesie di varia natura.  Tutti più o meno scordano il passato, a parte pochi fortunelli che bevono acqua in bottiglia. 
Ma perdere la memoria è così brutto? Certo per  il magico Montini, professionista mnemonico significa perdere tutto. Così per Munson, agente di borsa disonesto che gioca con i soldi dei clienti è si tiene a mente le operazioni scorette, la cui amnesia costringe alla fuga per evitare l’arresto. Ma per altri è una benedizione, per l’artista ormai in crisi che riesce a ritrovare l’ entusiasmo iniziale, per la coppia che si ricompone immemore della rottura, per il depresso cronico che ritorna alla vita, fino a fondare una nuova religione basata sulla perdita di memoria.
Scordarsi le cose è un meccanismo di difesa, che consente di recuperare le ferite passate. Il tempo guarisce ogni ferita, perché passando il ricordo si affievolisce. Silverberg costruisce con questo racconto un piccolo gioiello davvero imperdibile.

L'autore
Robert Silverberg è nato a New York il 15 gennaio 1935 ed ha iniziato da subito a scrivere. 
Laureato alla Columbia è diventato scrittore professionista fin da prima dell' università.









immagini e foto prese da: