lunedì 24 agosto 2009

Crociera nella castrofe



Un disastro per metà sismico e per metà chimico provoca da quindici a venti milioni di morti negli Stati Uniti, e passa poi a sconvolgere il resto del globo. In totale (a meno che il fenomeno non si ripeta) il totale delle vittime si aggirerà sul centinaio di milioni... Ma questa cifra non rappresenta in fondo che appena il 3 per cento della popolazione terrestre. Perchè allarmarsi eccessivamente? E d'altra parte ci stiamo abituando a vivere tra le catastrofi. Approfittiamone dunque per dare una mano di vernice allo yacht Myflower e allontanarci dalle più immediate zone di pericolo. Con un po' di fortuna sopravviveremo, e nel peggiore dei casi avremo fatto un'interessante crociera in direzione dell'Australia... D. F. Jones, l'autore di Colossus e AT-1 non risponde, ci garantisce un viaggio incerto e pieno di suspense.


Recensione:

Crociera nella catastrofe è un ottimo libro estivo. E' anche un classico, classicissimo romanzo di fantascienza catastrofica. Tutti gli elementi di base vengono rispettati, prima la vita pre catastrofe, poi l'inizio che sfugge a tutti, poi la catastrofe diventa una minaccia sempre più grande, e i nostri fuggono via. Scappano nella maniera più classica, con una bellissima barca a vela, verso l'ovest, via dal caos e lasciandosi indietro la massa. Niente di originale quindi nella struttura dell'opera. Di notevole c'è invece che Crociera nella catastrofe è un libro veramente ben scritto, che si legge di un fiato e sopratutto che il bravo Jones mette tutta la sua conoscenza di marinaio al servizio del lettore, che si gode una descrizione della vita su una barca a vela precisa e accurata ma mai noiosa. I nostri eroi affronteranno tutte le situazioni che il mare può presentare, dalla tempesta alla bonaccia, fino allo tsunami. E' qui una piccola nota polemica: nel romanzo il quinto giorno si parla di uno tsunami e quando successe lo tsunami in Tailandia, si parlò d’impressionante capacità predittiva da parte di Frank Schätzing (*). In realtà come al solito quando si parla di originalità bisogna essere più corretti. D'altra nemmeno Dennis Feltham Jones è il primo a parlare di tsunami... Un altro elemento di interesse è come i maschi anglosassoni interpretano il rapporto con le donne. C'è una sorta di idealizzazione della donna che allo stesso tempo non si riesce a vedere come una persona integra e capace di raziocinio. La reazione del maschio è la fuga rassegnata dalla donna che credeva di amare e che crede che lo abbia tradito. Insomma è una cosa abbastanza irritante, a volte viene voglia di incitare il protagonista boccalone ad affrontare la sua amata con un po’ di C&C, cazzo & cazzotti, altro che tormenti vittoriani! Per fortuna alla fine il babbeo di turno riesce a completare la sua crescita e a diventare un po’ più adulto! Scherzi a parte per un lettore "latino" molte elucubrazioni mentali dal freddo mondo anglosassone risultano semplicemente incomprensibili. Credo che prima o poi scriverò qualcosa di generico su come venga visto il rapporto tra i sessi nelle varie letterature. Come cambia a seconda della nazione, della religione, del genere e dell'età del target di riferimento. Ma anche e sopratutto come cambia a seconda del sesso di chi scrive. Infatti, sono le donne che scrivono le cose più strane e perverse, che lasciano spesso il lettore basito a chiedersi da quale pianeta provengano! E' curioso anche notare che moltissimi scrittori di fantascienza siano stati militari di professione e nemmeno tanto imboscati in qualche ufficetto sperduto ma spesso in prima linea e con compiti di comando. Sembra dunque che considerare il militare tipo un ottuso scimmione senza cervello sia un altro, l'ennesimo, pregiudizio. Anche su questo argomento intendo tornare prima o poi.
L'autore:
Dennis Feltham Jones è nato nel 1917 ed è morto nel 1981. Prima di diventare scrittore di fantascienza è stato un capitano di marina e ha servito nella seconda guerra mondiale.
(*)
La polemica con l'intervista linkata riguarda i toni estasiati, da rivelazione biblica, più che altro suggeriti dall'intervistatore. E' giusto ogni tanto ricordare a chi crede di aver scoperto il senso della vita che si tratta solo di acqua calda. Ovviamente ciò non toglie niente al romanzo dell'autore tedesco. Semplicemente ogni tanto vanno messi i puntini sulle i, anche se solo in un piccolo blog.
L'intervista che è linkata riporta :
Al centro del suo libro c’è una impressionante, perfetta descrizione dello tsunami. Come è arrivato a questo e che effetto le ha fatto vedere poco dopo realizzarsi nella realtà queste sue pagine scritte?
Ho letto sugli tsunami tutto quello che c’è da leggere. Ho parlato con esperti di fenomeni naturali e con studiosi di onde, che cioè si dedicano all’analisi del movimento delle onde, creato artificialmente all’interno di bacini appositi. Ho anche parlato con esperti dell’area del Pacifico. che avevano già vissuto in prima persona uno tsunami. Non ho inventato nulla che non ci fosse già prima. Ho semplicemente descritto un fenomeno della natura che ciclicamente si ripete. Ero sicuro che prima o poi nella mia vita ne avrei visto uno anch’io ma non credevo così presto.
Si parla di persone che hanno riconosciuto i segni premonitori della catastrofe grazie al suo libro.
È vero molti avevano letto il libro, alcuni prima, altri addirittura in vacanza. E qualcuno era arrivato al capitolo dello tsunami proprio il giorno prima che si verificasse in realtà. Molti mi hanno scritto lettere in cui mi ringraziavano perché erano riusciti a salvarsi grazie al mio libro e ho incontrato anche alcune di queste persone: è stato molto commovente.
La riporto fedelmente perchè internet è un grande mare e ogni tanto qualcosa si perde. In questo caso anche se la pagina sopra descritte dovesse svanire, non svanirà il riferimento citato.
immagini e foto e notizie sono prese da: