giovedì 25 febbraio 2010

Pertini

20 anni fa moriva Sandro Pertini. Vorrei , in questo modesto spazio, ricordare un grande Italiano con una vignetta di Andrea Pazienza:

domenica 21 febbraio 2010

L'anno del massacro


Da quando l'umanità combatte gli Chtorr non ha mai conosciuto un momento così critico. E il comandante Jim McCarthy sa che gli obiettivi del nemico sono molto più ambiziosi di quanto non sembri...









E' rarissimo trovare nel panorama della fantascienza qualcosa potentemente conservatore , decisamente di "destra" come questa saga di David Gerrold . Probabilmente perché la fantascienza parte dalla realtà attuale ed estrapola tendenze per criticare, analizzare o mettere in evidenza qualche elemento della nostra società che l'autore di turno trova inquietante. In pratica per sua natura la fantascienza non può essere conservatrice perché è un genere che fa del cambiamento la sua ragione di essere. Le eccezioni riguardano alcune schifezze partorite da autori ormai anziani che per replicare il successo passato si incartano in abbietti vaneggiamenti ultraconservatori, come Clarke e la sua Odissea finale. Oppure romanzi come fanteria dello spazio poco compresi e poco letti che loro malgrado subiscono un marchio (immeritato in questo caso) "politico". Nella storia recente alcuni autori pesantemente conservatori hanno prodotto e venduto molti libri, ad esempio M. Crichton, però in quel caso si sconfina nel best seller, una prateria dove l'ultraconservatorismo ha sempre trovato terreno fertile. Si pensi a W. Smith che è arrivato a difendere a spada tratta l'apartheid "perché i negri da soli fanno casino" e a trattare tutti i democratici come terroristi.
Gerrold scrive invece un autentico libro di fantascienza, un ottimo libro a mio modo di vedere e quindi compie un 'operazione a mia memoria mai tentata. Per fortuna (o per ignoranza...) il lettore medio di fantascienza non ha apprezzato più di tanto questo libro , anche senza notare l' operazione politica, credo sopratutto per la sofisticazione della messa in atto.

Il nostro mondo, la terra , subisce un invasione. Un intero ecosistema alieno, fatto di piante , animali, insetti, virus e batteri arriva sul nostro pianeta e lo aggredisce. Moltissime specie scompaiono, interi ecosistemi vengono devastati. L'animale simbolo di tutto è il "verme", una gigantesco vermone simile a quelli di dune che passa e mangia tutto quello che trova.
A peggiorare le cose molti paesi non hanno tanta voglia di combattere. I paese "emergenti" infatti sembrano fregarsene della difesa del pianeta. Non collaborano come si deve. Rifiutano di utilizzare decine di bombe atomiche contro gli alberi e l'erba aliena. Anche la scienza è contro il povero esercito. Gli scienziato studiano studiano ma non arrivano a nessuna conclusione. C'è bisogno di un tenente dell'esercito che scompra tutto in modo da indicare a quei deficienti come si fa.
Bisogna imbrogliare gli altri paesi, portandoli di fronte al fatto compiuto , sottomettere la scienza all' esercito e sopratutto sganciare ogni tre metri una bella bomba atomica che fa tanto bene all'ambiente. Chiaramente anche i militari non sono perfetti. Se ad esempio sono canadesi e non americani purosangue sono dei cretini e vanno messi a lavare i piatti.
Siccome il pianeta non si rende conto della minaccia bisogna spingere un po’ a favore della guerra totale. In una conferenza dell'ONU un generale fa finta di farsi mangiare vivo da un verme. Orripilati i delegati votano tutti quello che vogliono gli USA. Ovviamente col cazzo che il generalone si è fatto davvero mangiare, era tutto un trucco. Il romanzo è dei primi anni 90'. Pensiamo ora a Colin Powell che di fronte ad un attonita assemblea dell ‘ONU nel febbraio 2003 agita una provetta contenente antrace (in realtà borotalco credo) e giura a tutti che quella roba viene dall' Irak! Una balla cosmica purtroppo dimenticata tra le tante balle finte di questi tempi complottisti. Il parallelo è impressionante. A cavallo degli anni '80 -'90 Gerrold aveva previsto quello che sarebbe successo nella politica americana nei successivi 20 anni.

E ora?
Ora purtroppo per Gerrold, gli americani e il suo tenentino-so-tutto-io McCarthy (nome evocativo del Maccartismo..) hanno perso la loro guerra. Gli USA dopo aver devastato l'Irak e non aver trovato nessuna arma di distruzione stanno mestamente per lasciare il paese, magari sotto l'influenza iraniana (!). Il Brasile preso per il culo nel romanzo corre come un treno sotto un amministrazione di sinistra, come tutto il sud america. I vermi (rossi e mangiabambini..) hanno vinto e McCarthy ha perso. forse per questo clima di disfatta gli annunciati seguiti del ciclo non sono più usciti. Riuscirà Gerrold a continuare questo ciclo o dovrà aspettare al fine dell'era Obama (e magari l' inizio di quella Palin) per scrivere di nuovo?


L'autore:

David Gerrold il cui vero nome è Jerrold David Friedman nasce a Chicago nel gennaio del 1944. Ha iniziato a scrivere molto giovane per la televisione sceneggiando Star Strek, Ai confini della realtà e altre serie TV. Ha affiancato alla carriera di sceneggiatore quella di scrittore vincendo molti premi Nebula e Hugo.


Foto e immagini prese da:
http://thesituationist.wordpress.com/2007/09/04/attributing-blame-from-the-baseball-diamond-to-the-war-on-terror/
http://www.qforum.it/libri-di-fantascienza-e-fantasy/2536-chi-e-il-vostro-scrittore-scrittrice-di-fs-preferito.html
http://www.fantasticfiction.co.uk/
http://efanzines.com/EK/eI44/index.htm

sabato 6 febbraio 2010

La nebbia

Nella classica tradizione (che ora il cinema va via via riscoprendo) della grande catastrofe urbana provocata da un incidente imprevedibile, questa "Nebbia" giallastra e misteriosa che sgorga un mattino da un crepaccio nella campagna inglese e comincia la sua lenta e micidiale marcia su Londra, è una protagonista non inferiore ai famosi Trifidi di John Wyndham. Strani fatti di sangue avvengono in luoghi quieti, persone ragionevoli o timorate commettono gesti inspiegabili, atti assurdi, crimini bestiali. A poco a poco, il quadro si precisa, il cerchio si stringe attorno alla metropoli in un crescendo di orrore e disperata impotenza. Che cos'è questo nemico che rotola inarrestabile? C'è un cervello, una volontà in questa nebbiosa palla di morte?

La nebbia si inserisce nella ricchissima corrente della fantascienza catastrofica inglese ma è un romanzo tardo, successivo di parecchi anni al'età dell'oro del catastrofismo inglese degli anni 50'. Per questo motivo, pur partendo da quei presupposti Herbert non ci si focalizza più di tanto. I tempi sono cambiati. Movimenti giovanili e correnti di pensiero alternative al "sistema" hanno cambiato la società del dopoguerra, il punk, i mod , i rockers. Herbert è libero di sfruttare l'Inghilterra per qualcosa che non sia solo una critica ad una società ingessata e ipocrita e quindi può divertirsi molto di più, rimanendo più leggero. Herbert scrive un appassionante romanzo horror, che credo dovrebbe essere eletto a manuale per quanti vogliano cimentarsi nel genere.
La nebbia si scatena a causa di un esperimento di guerra batteriologica, avvenuto nel passato (quindi c'è il complotto governativo, ma appartiene a un tempo antico, gli anni '50 della guerra fredda). I militari sono sempre ottusamente rigidi ma meno onnipotenti e meno perfetti di prima, infatti vengono messi alle strette nelle riunioni di governo e costretti a cedere , a confessare. Si affidano ad un semicivile per farsi aiutare; si vede un influsso di opere come 007 o delle prime serie poliziesche , dove un protagonista esterno aiuta le forza ufficiali, abbandonando ogni finzione realistica. Herbert strizza pesantemente l'occhio al cinema, scrivendo un ottimo romanzo ma anche un' ottima sceneggiatura. Curiosamente nessuno ha mai tratto un film da questo romanzo, a differenza di altre cose di Herbert, forse perchè si tratta di qualcosa di veramente pesante.
Infatti James Herbert ci va giù duro.
La nebbia che si diffonde nell'Isola fa impazzire le persone, che commettono delitti efferati. Teste mozzate portate a spasso, pedofilia , suicidi di massa, aerei lanciati contro grattacieli. Herbert dosa sapientemente una enorme efferatezza a episodi ironici e divertenti, continuando nel contempo con la trama principale e tenendo sempre la tensione a mille.
Herbert disse che : "Sono molto poco sicuro di essere uno scrittore e non capisco perché abbia tanto successo". Si può rispondere : perché scrivi bene, costruisci trame appassionanti e tieni sempre alta la tensione! E quindi consiglio vivamente questo libro a tutti gli appassionati di horror e fantascienza.

L’autore:
James Herbert è nato a Londra nel 1943 e dal 1974 , anno del suo primo romanzo è sempre stato uno scrittore professionista. Oltre a scrivere è anche direttore artistico di un’agenzia di pubblicità e grafico. Ha infatti disegnato da solo le copertine dei suoi romanzi. Ha sempre avuto un enorme successo di pubblico arrivando a vendere oltre 40 milioni di copie dei suoi romanzi.






Immagini e foto prese da:
http://www.james-herbert.co.uk/
http://www.amazon.com/
http://www.mondourania.com/

martedì 2 febbraio 2010

fantascienza catastrofica inglese

L’Inghilterra si può considerare la patria della fantascienza catastrofica, non solo per aver prodotto il primo libro catastrofico dell’era moderna ma soprattutto per aver inondato il mercato nel dopoguerra di romanzi a tema catastrofico, che senza raggiungere quasi mai il grandissimo pubblico hanno comunque dominato la fantascienza influenzando l’intero genere e l’immaginario sulla catastrofe.
Gironzolando in rete devo dire che quello che ho trovato sul come e perché agli inglesi piaccia da matti mettere in scena la morte della nostra società non è molto. La corrente di pensiero maggioritaria parla della rivoluzione industriale e del luddismo, un movimento operaio che contrastò l’industrializzazione spaccando le macchine che erano state introdotte e che portavano alla disoccupazione. In pratica il catastrofismo sarebbe una rappresentazione della paura, estremizzata della tecnologia senza controllo e delle sue conseguenze nefaste.
Non sono molto d’accordo con questa chiave di lettura; il luddismo è troppo antico per aver influenzato la narrativa del ‘900 e ha prodotto ben altri effetti che ispirare qualche narratore, come la nascita dei sindacati , la lotta operaia, il socialismo e il comunismo. Il tutto è avvenuto 100 e passa anni prima dell’età d’oro della fantascienza catastrofica inglese.
Secondo me si deve cercare la radici del catastrofismo moderno in un’altra direzione. All’arrivo della seconda guerra mondiale gli inglesi avevano un impero. Sebbene ora gli storici mettano in evidenza giustamente che in quel momento ormai l’impero inglese era terminato, questo non era vero per gli uomini del tempo. Esiste un notevole ritardo storico nel prendere coscienza della cose e lo vediamo molto bene in questo momento, in cui l’impero americano declina. La maggioranza delle persone è convinta che al momento gli USA comandino il pianeta e alcuni paesi, come la Cina, l’India o il Brasile siano abitati da simpatici zoticoni intenti a mangiare il riso delle ciotole, a fare il bagno nei fiumi vestiti di stracci o al limite a mettersi due puppe finte e fare i viados, almeno quei ragazzi che non sono intenti tutta la giornata a giocare a calcio.
C’è un ritardo notevole nel capire i fenomeni che avvengono sopra le nostre teste e gli inglesi non avevano ancora capito, come tutti gli altri, che il loro dominio secolare sul mondo era finito. Considerate una società con molte meno informazioni di adesso, un impero durato circa tre secoli che estendeva il dominio dall’ Australia fino a nuovo mondo. Per farsi un’ idea di cosa fosse l’Inghilterra va ricordato che la creazione del nostro paese, l’Italia , fu incoraggiata dall’impero britannico che voleva creare un paese forte a sud che potesse infastidire la Francia. Quando a scuola studiai l’unità d’Italia da nessuna parte c’era scritto che i mille di Garibaldi poterono arrivare in Sicilia indisturbati perché la flotta borbonica era sotto il tiro delle cannoniere inglesi.
Insomma, erano i padroni. Il cittadino inglese da una parte sapeva di vivere nella superpotenza dell’ epoca e dall’altra viveva in una società ben regolamentata da norme e comportamenti esteriori , molto vincolanti e rigidi, obbligatori in un paese imperiale. A livello di società questo sarà poi contestato dai vari movimenti giovanili successivi , come il punk. Ne avevano ben d’onde. Nel ’36, gli Stati Uniti disponevano di 3 carri armati e di un esercito inferiore a quello portoghese. Le potenze europee, Francia e impero austro ungarico erano state sconfitte nell’ultimo secolo. Il resto del mondo era composto da poco più che scimmie, barbari senza dio da conquistare e comandare, e da depredare di risorse.
Poi arrivò la seconda guerra mondiale. La guerra per gli inglesi fu durissima ma vissuta in modo singolare. Se i soldati combattevano e morivano in tutto il mondo nell’ isola non arrivava l’odore della polvere da sparo. Gli inglesi vivevano la guerra solo dai bollettini degli inviati. Non esisteva televisione ma solo i giornali e cinegiornali; era un epoca diversa da quella odierna. I giornalisti erano al servizio del governo e scrivevano quello che voleva il governo, senza alcuna eccezione. La censura non andava nemmeno invocata, c’era e basta, ed era totale. Intanto il commercio mondiale andava fermandosi e per gli abitanti di un’ isola abituata a ricevere merci da ogni parte del mondo, come la Roma imperiale, iniziarono i tempi duri, i razionamenti , il freddo e la fame. Sotto la patina del gentiluomo inglese si tornò a vedere la belva umana. In realtà da un certo verso le privazioni della guerra sono state senz’altro più dure in Italia, dove furono distrutte molte infrastrutture e dove si fece la fame più nera. Ma noi non ci consideravamo i padroni del mondo. Eravamo un vaso di coccio subalterno fin dalla creazione del paese (e senza alcun dubbio lo saremo fino alla fine dei tempi .. ma questa è un’altra storia, anzi una storiaccia). Per gli inglesi fu uno shock. Mi immagino che iniziò a dilagare un certa prostituzione per necessità , verso qui pochi che disponevano di tessere valide per ottenere cibo e altri generi necessari. Sicuramente c’ era una grande corruzione e pure c’era chi ne approfittava, politici corrotti e bande criminali. Il mondo imperiale britannico in poco tempo crollò lasciando il posto ad un’ umanità più brutale, più diretta , intenta a sopravvivere con ogni mezzo; paradossalmente più vera e sincera di quella precedente.
La guerra infine arriverà anche nell’ isola ma in un modo unico rispetto a tutti gli altri, tramite bombardamenti e senza una vera invasione. Gli Inglesi non sono mai stati occupati e risparmiandosi gli orrori dell’ occupazione si sono concentrati sugli errori (molto minori) di un paese allo stremo. Probabilmente non sapremo mai cosa è stata l’avanzata tedesca in Unione Sovietica, abbiamo questo numero, 28 milioni di morti, ma è solo una fredda cifra. Cosa deve essere stata l’occupazione giapponese della Cina, pure quanto brutale e spietata sia stata la controffensiva sovietica in Germania, quando probabilmente ogni donna dai 4 ai 90 anni fu stuprata.
Ma a Londra ogni stupro veniva commesso da un inglese, non da un soldato straniero diverso di divisa e di lingua. E per ogni delitto non c’era più la copertura dello stato, la polizia era probabilmente nel caos più completo e magari sottodimensionata per la chiamata alle armi. Basta poco per far crollare la fiducia nelle istituzioni e nell’ordine costituito. Per un paese che di questi capisaldi aveva fatto la sua ragione di essere da secoli fu una secchiata di acqua gelida nel viso.
Gli scrittori che erano ragazzini in questi anni successivamente rielaboreranno questo periodo utilizzando il mezzo del catastrofismo. La società da loro descritta risponde bene a quello che avevano visto e quindi:
  1. Il governo mente sempre e considera il popolo non in grado di sapere mai la verità
  2. Ci sono gruppi che decidono di combattere il governo ma solo per sostituirlo
  3. Alla prima difficoltà la patina di civiltà umana scompare e gli uomini si comportano come selvaggi
  4. Non c’è nessuna morale e nessun Dio che possano riempire la pancia
  5. I sopravvissuti devono comportarsi come una piccola tribù , dove il più forte deve comandare
  6. Le donne sono preda e trofeo di guerra
In tutto questo panorama abbastanza omogeneo nelle sue varie diversità c’è un’ unica eccezione reale, Ballard, il più famoso scrittore catastrofico inglese che non ha mai , o quasi, scritto di fantascienza catastrofica inglese! Ma Ballard merita che si parli a parte e un’ altra volta.

http://iris.cnice.mec.es/kairos/ensenanzas/bachillerato/mundo/cambios_04_02.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_di_Londra
http://www.annamariafarina.net/2009/12/uriel-litalia-e-lo-stato-liberale.html
http://www.biografiadiunabomba.it/bombardamenti_seconda.php