sabato 25 aprile 2009

Terremoto di grado XIII

La scala dei terremoti ideata dall'italiano Giuseppe Mercalli (1850-1914) prevede dieci gradi di intensità. La più moderna e scientifica tabella delle magnitudo ne prevede dodici, di cui ecco gli ultimi due: Xl - Crollo degli edifici in cemento armato e delle opere civili; larghe fessure nelle strade e nel terreno; scorrimento degli strati superficiali del suolo. Xll - Distruzione totale delle opere civili, abbattimento delle scarpate ferroviarie e delle dighe; edifici rasi al suolo o inghiottiti nei crepacci; deviazione dei corsi fluviali, maremoti e fuoriuscita delle acque dai laghi. Oltre una determinata accelerazione delle onde sismiche, eruzioni vulcaniche e profonda alterazione della topografia delle zone colpite. Bene. Proviamo adesso a immaginarci dei sempre possibili terremoti di... grado Xlll.


Recensione:
La recensione di questo mediocre romanzo di Leonard John Daventry mi offre lo spunto per tornare a parlare di terremoti, e in particolare del recentissimo terremoto in Abruzzo che ha provocato centinaia di morti e decine di migliaia di sfollati che attualmente vivono in una tenda e la distruzione di un tessuto sociale fatto di aziende, scuole , università , trasporti che ora sono chiuse e ferme per chissà quanto. In tutta questa vicenda, ora che iniziano a scoprirsi gli altarini e i segreti di pulcinella, fatti di calcestruzzo mischiato a sabbia, di norme ignorate, di leggi inapplicate, di affari sporchi, speculazione e il solito verminaio all'Italiana l'unico che fin'ora ha pagato un prezzo per questa vicenda pare essere il vignettista toscano Vauro Senesi, che è stato "sospeso" dalla televisione di stato per una vignetta (..) giudicata offensiva. Visto che non ho a disposizione nessuna foto di Daventry , e qui lancio un appello: se qualcuno sa qualcosa di questo apparentemente sconosciuto autore si faccia vivo!, inserisco una vignetta di Vauro nel blog. Se qualcuno la trovasse offensiva non si preoccupi, anche io trovo da indignarmi, ma forse per motivi diversi.
Tornando al super terremoto di Daventry bisogna dire che lo scrittore non ci va di "scartino", componendo la sua opera più che con la penna con una zappa! La storia che ha in mente non viene certo rivelata pian piano ma sbattuta in faccia al lettore come una torta nei film di Stanlio e Ollio più e più volte. La società umana è corrotta e quindi deve essere completamente annientata, ma qualcuno si deve salvare e deve essere rappresentativo di tutta l'umanità, dal santo fino al criminale. Lo stile dello scrittore inglese varia più volte nel corso della narrazione e si ha la netta impressione che terremoto di grado X111 sia stato scritto in una settimana con almeno la seconda metà del libro in un movimentato week end. Daventry si prende spesso delle pause sociologiche in cui parte con delle tonanti filippiche contro la società, il governo, il potere che questa volta la prenderà in tasca.. magra consolazione si dirà il lettore, se devono morire anche tutti gli altri! Incomprensibilmente questo libro nella critica viene accostato al molto migliore una ruga sulla terra.. mi sia permesso di chiedere di non miscere sacra profanis...
L'idea della condanna dell'umanità non è originale e l'ispirazione alla storia biblica di Noe è, più che smaccata, direi picconata nel testo!
Nonostante tutto qualcuno potrebbe trovare in questo stile da taglialegna qualche motivo di interesse, in realtà più per il fatto che alla fine Daventry non è affatto male a livello di stile ma lascia trasparire il suo talento in pochi momenti, sopratutto all'inizio del romanzo.

Trama
L'alieno Santon arriva sulla terra insieme ad altri compagni per compiere una sgradevole missione. L'umanità è infatti stata condannata all'estinzione a causa della sua natura troppo violenta.
Il metodo scelto è quello di stimolare in alcuni punti sensibili il pianeta terra tramite alcune onde radio per scatenare un terremoto di dimensioni mai viste che spazzi via ogni abitante. Ma una volta messo in moto il meccanismo Santon si ritroverà ad affezionarsi agli esseri umani e aiuterà un piccolo gruppo di sopravvissuti a salvarsi dall'apocalisse, trasfigurandosi gradualmente per loro da compagno a dio salvatore.

L'autore.
Leonard John Daventry è un autore inglese. E' nato nel 1915 e morto nel 1987.
immagini e foto prese da:
http://www.vauro.net/
http://temi.repubblica.it/micromega-online/
http://www.mondourania.com/
http://www.fantasticfiction.co.uk/d/leonard-daventry/degree-xii.htm

lunedì 20 aprile 2009

La polvere si è posata...


Oggi è un brutto giorno oggi per il mondo del fantastico perchè James Graham Ballard è mancato. E' stato uno dei più grandi scrittori di fantascienza e non solo ed ha segnato diverse generazioni di lettori e scrittori. Si sarebbe arrabbiato ad essere definito uno scrittore di fantascienza ed ancor di più uno scrittore di fantascienza catastrofica ma le opere una volta stampate non sono più di chi le ha scritte ma appartengono ai lettori. Quindi caro Ballard posso solo ringraziarti per avermi fatto sognare e terrorizzare e commuovere e qualche volta pensare mentre leggevo i tuoi libri. Non ci crederai ma il giorno prima che ci lasciassi sfogliavo di nuovo vento dal nulla, quel libro che non ti piaceva per niente e che consideravi un trucco. Ma in principio venne la polvere e solo oggi si è posata. Riposa in pace JG.

L'immagine è preso dal sito :
http://www.ballardian.com/
dove si può anche lasciare un messaggio.

giovedì 16 aprile 2009

L'ombra dello scorpione

L'errore di un computer, l'incoscienza di pochi uomini e si scatena la fine del mondo. Il morbo sfuggito a un segretissimo laboratorio semina morte e terrore. Il novantanove per cento della popolazione della terra non sopravvive all'apocalittica epidemia e per i pochi scampati c'è una guerra ancora tutta da combattere, una lotta eterna e fatale tra chi ha deciso di seguire il bene e appoggiarsi alle fragili spalle di Mother Abagail, la veggente ultracentenaria, e chi invece ha scelto di calcare le orme di Randall, il Senza Volto, il Male, il Signore delle Tenebre.

Recensione :
Questa settimana il blog cala il pezzo da 90. L'ombra dello scorpione è infatti IL libro catastrofico. La logorrea scribatoria di Stephen King viene lasciata andare a briglia sciolta, complice il mutato contesto dell'editoria fantascientifica che adesso pretende libri corposi mentre per decenni aveva limitato gli autori costringendoli a tagliare a più non posso. Inoltre ormai onnipotente lo scrittore più pagato del mondo può permettersi di far ristampare il libro senza i tagli delle prime edizioni, per altro con ottimi risultati nel mio giudizio di lettore. L'appetito di disastri di qualunque lettore, per quanto ingordo, può quindi essere senza dubbio soddisfatto a sazietà. Stephen King costruisce l'apocalisse attraverso gli occhi di decine di personaggi, che man mano entrano e vivono, ognuno a modo suo, la fine della civiltà così come la conosciamo. E finito tutto siamo solo ad un terzo del romanzo, perché i sopravvissuti dovranno affrontare qualcosa di mai visto prima.

King rielabora un genere oltremodo percorso , la catastrofe , senza discostarsi nella struttura e nelle convenzioni dai classici ma riuscendo come sempre ad andare oltre. Per prima cosa riesce ad essere sempre plausibile, non si ha mai l'impressione di qualche forzatura. Le cose che succedono sembrano reali e se dovessero davvero accadere, beh accadrebbero davvero in questo modo.
Questa aderenza al plausibile, nel momento in cui sostanzialmente si definisce un opera potentemente irrazionale come questa oscura apocalissi cristiana, dove Dio esiste ed esiste anche il diavolo, riesce addirittura a sembrare facile allo scrittore. Nonostante la mole dell'opera non si ha mai l'impressione di perdere tempo ma si legge avidamente ogni pagina, e all'opposto difficilmente si nota che un qualche momento, un qualche personaggio, sia stato scarsamente sviscerato o approfondito. Il libro è molto critico con la società attuale, con il militarismo, con l'odio , con la superficialità ma non diventa mai ironico oppure pomposo. King non sale mai in cattedra per lanciare qualche messaggio e non diventa mai pedante e sicuramente non ironizza mai sulla situazione per criticare l'oggi; siamo lontani dal morbo rosso di Jack London. Il finale è pienamente soddisfacente, e non si può altro che chiudere il libro col sorriso per aver letto qualcosa di grande, e salutare tutti gli amici virtuali che King è riuscito ad farci sembrare vivi con poche frasi.
Devo dire che alla fine sia durante che la lettura che successivamente mi veniva da paragonare quest'opera a guerra e pace, e non è certo un complimento di poco valore.
















Però l'ombra dello scorpione non è un libro perfetto e per finire questa recensione vorrei fare qualche critica all'opera. La cosa che mi ha dato più fastidio nella lettura è stata sicuramente l'USA-centrismo dell'autore, per cui (è in tutta la sua produzione è così) il mondo fuori dagli Stati Uniti non esiste. Non sappiamo assolutamente niente di quello che succede all'esterno dei confini americani e i paesi stranieri che vengono citati lo sono solo nelle frasi dei protagonisti. Una presunzione che a quanto pare i moltissimi lettori extra - americani non trovano minimamente fastidiosa, ma che sicuramente è antipatica. Se non altro per le copie vendute ogni tanto ci si aspetterebbe da King un accenno, una frase che ci faccia capire che lo scrittore è a conoscenza di un mondo esterno ai confini stelle e strisce. Lancio un appello a chi lo conosce: aiutatelo e regalategli un mappamondo!















Qualche difettuccio nella revisione è inoltre evidente, ad esempio nel costo di alcune cose che è decisamente troppo basso rispetto all'anno di ambientazione. Un difetto paradossale è il fatto che il livello sempre alto nella qualità dell'esposizione, e certo la mole , rendono nascosti alcuni episodi geniali che possono sfuggire ad una prima lettura. Cito qui l'attraversamento del tunnel di Larry Underwood , lo scontro di Stu Redman col killer dell'esercito prima di fuggire di prigione , il periodo in cella di Lloyd, la fine di Bateman, il percorso di crescita malata di Lauder ma
sopratutto l'intero episodio del Kid con Pattumiera, vero squarcio nella psicopatia di Stephen King , dove a prendere il controllo è il suo alter ego malvagio Richard Bachman.
L'ombra dello scorpione è l'apice della carriera di King; il suo talento è ormai maturo e lo stile perfetto. Con pochi tratti di penna riesce a delineare personaggi e situazioni. La sua capacità di maneggiare personalità diverse, comprese quelle femminili è decisamente sorprendente. L'inserimento di personaggi omosessuali, sia uomini che donne appare naturale e scontato e nonostante i pochissimi anni di differenza mette un abisso tra lui e altri scrittori che negli anni '70 hanno iniziato timidamente a parlare di queste problematiche. Come è l'apice in realtà è anche il capolinea. L'abbraccio con l'irrazionalità non verrà più abbandonato.

Ci sarà sempre un male e un bene che manicheamente si combattono fino all'integralismo. I bei tempi dell'uomo in fuga dove il nemico era la società e quindi una cosa reale e umana finiscono per sempre. Non si potrà essere più protagonisti di un libro di King ed essere anarchici come Ben Richards. Senza Dio si perderà sempre e chi non è crede in Dio finirà nelle braccia del diavolo e per sempre sarà perduto, sia nell'anima che nel corpo.
L'abbraccio con il manicheismo di ispirazione cristiano e puritana, farà vendere sempre di più al Re del brivido e farà calare sempre di più la qualità della sua produzione, che comunque in maniera quasi miracolosa riuscirà sempre a rimanere sopra la linea di galleggiamento della decenza, una cosa che non è certo riuscita a tutti, basti pensare ad Asimov e Clarke.






Purtroppo il veleno Tolkieniano del signore degli anelli pian piano ha invaso tutto o quasi il
fantastico e dopo decine di analfabeti che sono diventati miliardari scrivendo saghe su saghe, libri su libri, uno uguale all'altro, uno più brutto dell'altro, con sempre la stessa identica trama, il male , il bene , la compagnia di personaggi ricalcati dai giochi di ruolo anche Stephen King si getta (a malincuore??) nella miniera d'oro sfornando romanzi nemmeno troppo pessimi di fantasy, ma chilometri sotto il livello della sua prima parte di produzione. Ecco, tutto nasce da questo libro e dall'enorme successo commerciale, ed infatti King si auto cannibalizzerà portando via via elementi e tematiche dell'ombra dello scorpione nel suo insulso universo fatto di torri nere, treni automatici e cavalieri che si sparano addosso. Naturalmente vendendo copie come se piovesse!





trama :
Da un laboratorio militare nel deserto del Nevada sfugge un virus frutto della ricerca per la guerra batteriologica. Il virus, "Capitan Trips" è un'influenza modificata mortale per il 99,5% delle persone, e colpisce anche altri animali come i cani o i cavalli. I tentativi disperati e feroci del governo di fermarne la diffusione o per trovare una cura falliscono miseramente e in 20 giorni miliardi di persone perdono la vita. L'America si trova improvvisamente spopolata e i sopravvissuti iniziano a formare dei gruppi sotto l'influenza di due forze sovrannaturali: mamma Abigail e l'uomo nero, Randall Flagg che attirano gli uomini ad est e ad ovest. Mamma Abigail afferma di parlare per conto di Dio e incarica un gruppo di persone di raggiungere Las Vegas, la sede del gruppo di Randall Flagg per fermare quello che dice essere il diavolo in persona!










L'autore :
Stephen Edwin King nasce il 21 settembre 1947 a Portland negli Stati Uniti. Frequenta il liceo alla Lisbon Falls High School, a Lisbon Falls e l'università del Maine ad Orono dove si laurea in inglese. Non disponendo di molti mezzi King ha sempre lavorato durante e dopo gli studi, come benzinaio, spazzino, bibliotecario inserviente in una lavanderia ecc prima di diventare scrittore professionista.
King è probabilmente lo scrittore più famoso del mondo e quello che ha venduto di più, sia nel panorama degli scrittori viventi che nella storia. Si parla di oltre 500 milioni di copie ,che portano King ad aver venduto circa 5 volte di più di tutta le serie di Harry Potter o del Guinnes dei primati, il libro protetto da copyright più venduto nella storia dell'umanità.
Molti suoi libri (diciamo tutti ...) sono diventati trasposizioni cinematografiche, televisive, a fumetti con alterni risultati, da capolavori assoluti a ciofeche da troma production. Lo stesso King è stato sceneggiatore e regista.







Dall'ombra dello scorpione è stato tratto un romanzo a fumetti da parte della Marvel, di cui riprongo un bel disegno di Laura Martin.

Immagini e foto tratte da :
http://www.ilcorvo.it/public/wordpress/
http://www.thecinemasource.com/celebrity/interviews/Stephen-King-All-hail-MISTer-King-interview-605-0.html
http://www.ebay.it/
http://mirtillangela.blogspot.com/2008/07/ieri-ho-finito-il-mio-primo-libro-di.html
http://www.stephenking.com/index.html
http://www.chitanka.info/lib/text/!Sblysyk
http://www.phantastik-couch.de/stephen-king-das-letzte-gefecht.html
http://www.librarything.es/work/1242461/covers/
http://digilander.libero.it/kyme/lib/l/L%27ombra%20dello%20scorpione.htm
http://www.marvel.com/catalog/?colorist=Laura%20Martin

venerdì 10 aprile 2009

Una ruga sulla terra


E' bastato lo straripamento di un modesto fiume per mettere in grave crisi una città come Firenze e per farci toccare con mano che la millenaria guerra tra Civiltà e Natura non è affatto conclusa. Che cosa resterebbe del nostro mondo superorganizzato, supertecnicizzato, dopo un assestamento un po' drastico del suolo, dopo qualche piccola "ruga" aggiunta al paesaggio terrestre da un terremoto? Una società di Robinson pazienti e volenterosi, o una società di nomadi ripiombati nella spietatezza e brutalità dell'orda?





Recensione :
Il nostro paese ha subito nella sua storia molte distruzioni a causa dei terremoti. L'ultimo, recentissimo ,è stato quello in Abruzzo che nonostante la sua drammaticità è stato molto contenuto rispetto ad esempio a quello che colpì il sud Italia nel 1908. L'attenzione per questo fenomeno naturale è quindi grande e il questo romanzo parla appunto di terremoti. Questo che di cui parla John Christopher è però qualcosa di mai visto. Un assestamento, un piccolo cambiamento nella superficie terrestre visto in scala planetaria, una ruga nella terra. Ma sufficiente a cancellare la civiltà così come la conosciamo. Il fenomeno è drammatico ed improvviso e tutta la storia praticamente si svolge successivamente alla catastrofe. I pochi sopravvissuti si muovono in un mondo totalmente sconvolto tra episodi surreali, alla Ballard, come nella nave arenata in mezzo ad una Manica totalmente svuotata dal mare e diventata un deserto che ha suggerito al grande Karel Thole la suggestiva copertina del romanzo per la serie Urania. Christopher , nel solco di una tradizione inglese, vede il peggio nell'umanità , la cui patina di civiltà viene sempre spazzata via dal disastro rivelando la bestia nell'uomo. Lupus est homo homini dunque ma questo aspetto, a differenza di altre opere dello scrittore, rimane abbastanza in secondo piano e viene invece evidenziato un altro aspetto, quello della non accettazione del cambiamento, aiutata anche dalla non giovane età del protagonista, che dovrà fare un lungo percorso nel mondo devastato, e parimenti nella sua anima, prima di riuscirci.
Come sempre Christopher è brutale nella sua descrizione dell'umanità, ma senza mai chiudere del tutto la porta alla speranza.


L'autore :
John Christopher è lo pseudonimo di Samuel Youd. Youd è nato a Lancashire nel 1922. E' stato un prolifico autore di fantascienza e romanzi per ragazzi ed ha scritto la sua voluminosa produzione sotto vari pseudonimi. Dopo la scuola ad Hampshire ha lavorato per il governo e ha servito nei Royal Signals Corps nel periodo della seconda guerra mondiale. Successivamente una borsa di studio della Rockefeller Foundation gli ha permesso di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura.


Immagini e foto prese da:
http://www.gnelson.demon.co.uk/tripage/jc.html
http://www.mondourania.com/
http://www.amazon.com/Wrinkle-Skin-John-Christopher/dp/1587152355


sabato 4 aprile 2009

La carovana

Sparute comunità di superstiti, arroccate in qualche edificio urbano o in isolate fattorie... Gruppi vaganti di fuggiaschi... Branchi di cani affamati e di belve umane... Un mondo distrutto, e la specie Homo Sapiens sull'orlo dell'estinzione... Innumerevoli romanzi di fantascienza apocalittica ci erano venuti abituando a questo spiacevole quadro di un futuro più o meno prossimo. Ma finora si era sempre immaginato che il crollo della civiltà, la morte della specie, dovessero essere la conseguenza di eventi improvvisi e violenti: una guerra atomica, un morbo orrendo, una collisione planetaria, un'invasione di mostri e altre simili catastrofi. In questo romanzo - che descrive la marcia di una carovana verso una problematica salvezza - non è invece successo "niente di particolare": il crollo, il collasso generale sono stati la semplice e normale conseguenza di ciò che già oggi vediamo accadere ogni giorno intorno a noi.



Recensione:
Asimov era solito rispondere a chi gli chiedeva la capacita della fantascienza di prevedere il futuro di aver scritto un racconto in cui prevedeva l'impossibilità di scalare l'everest.. tre mesi dopo che questo era stato scalato! Questo per dire che la fantascienza non ha la pretesa di scoprire cosa succederà davvero domani ma di prendere la civiltà così com'è ed estremizzarne certe tendenze per criticare, analizzare il mondo contemporaneo o semplicemente scrivere una storia divertente e appassionante. Qualcuno però è riuscito a cogliere nel segno. Cosa ne dite di un romanzo che inizia così:

"Washington. Gli incontri internazionali sull'economia si sono aperti lunedì scorso in un clima di preoccupazione e inquitudine in seguito all'aumento del prezzo del petrolio e alla conseguente minaccia di una recessione mondiale. L'amministratore delegato del fondo monetario Internazionale ha pronosticato l'espansione di recessione e inflazione in tutto il mondo , insieme a una svalutazione senza precedenti..."

Sicuramente questo incipit alla luce della crisi sistemica in cui si è infilato il capitalismo ai nostri giorni, proprio quando credeva di aver sconfitto ogni altro sistema economico precedente, è stuzzicante. La carovana nonostante la capacità di previsione tutto sommato è un romanzo abbastanza mediocre , una sorta di lunga marcia in un ambientazione post apocalittica alla mad max per capirci. Però i numerosi rimando ad uno pseudobiblium, "il collasso mondiale",scritto dal protagonista Peter Stone, sollevano di un gradino il livello dell'opera e lo rendono consigliato agli amanti del genere e non solo.
Un altro elemento di interesse è l'inserimento di un personaggio omosessuale positivo che viene accolto e difeso dalla comunità, il che rende Goldin un interessante precursore nel mondo della fantascienza.

Trama:
Una crisi nelle risorse energetiche, petrolio in primis ha scatenato una crisi economica senza precedenti che ha fatto regredire la civiltà. Dopo le sommosse e i disordini adesso gli Stati Uniti sono divisi in comunità diffidenti verso gli estranei con branchi di cani inselvatichiti e bande di banditi razziatori che rendono difficile spostarsi da un luogo ad un altro. Il protagonista, ricercatore economico e autore di un libro che anticipava la crisi, si unisce ad una carovana di persone che sembrano avere uno scopo e una destinazione ben precisa. L'obiettivo è arrivare dove un gruppo previdente sta approntando una astronave per fuggire dal pianeta terra.


L'autore:
Stephen Charles Goldin è nato il 28 febbraio del 1947 a Filadelfia in Pensilvenia.
E' laureato in astronomia e ha lavorato per la marina militare prima di diventare scrittore di professione.







Immagini e foto prese da:
http://www.mondourania.com/
http://www.stephengoldin.com/

mercoledì 1 aprile 2009

Gomorra e dintorni


Dal diluvio a Sodoma e Gomorra, dalle piaghe d'Egitto all'apocalisse, nessuna storia di FS potrà mai rivaleggiare con la Bibbia nel dipingere catastrofi e finimondi. Per questo i non rari romanzi che ricalcano episodi dell'Antico Testamento, risultano invariabilmente poveri e schematici. Per questo Thomas M. Disch, da scrittore vero, ha seguito qui la strada opposta, affidandosi anzitutto alla forza dello stile e alla potenza delle immagini, per restituirci, man mano che la storia si sviluppa, qualcosa della grandiosità dell'episodio biblico a cui la storia stessa si ispira. E per questo, apparirà più suggestivo l'inaspettato parallelismo finale con la profezia di Geremia che comincia: "Il tempo del raccolto è passato, l'estate è finita, e...".



Trama:

Il romanzo di Disch è ambientato nel nord america del 1970. La terra subisce un'invasione di "piante", giganteschi alberi di origine aliena dotati di una crescita estremamente rapida che velocemente anno dopo anno distruggeranno l'intero ecosistema terrestre eliminando ogni concorrente sia vegetale che animale. L'umanità non riesce ad organizzare una risposta efficacie e la società si disgrega in tante piccole comunità chiuse e diffidenti verso l'esterno, da cui peraltro arrivano solo banditi. Le città collassano e le comunità agricole decadono pian piano. Il colpo di grazia viene inferto da gigantesche sfere volanti che inceneriscono uomini e animali. L'invasione si caratterizza quindi come una semplice "disinfestazione" dai parassiti e la terra è considerata dagli alieni soltanto come un campo da coltivare. Disch non tratteggia alcun eroe, e tutti i personaggi sono caratterizzati da meschinità e debolezze. I toni sono tetri e cupi e l'autore non ci risparmia niente tra incesti,omicidi,violenze di ogni tipo, fanatismo religioso e perfino cannibalismo i superstiti lotteranno vanamente per la propria sopravvivenza.






L'autore:



Thomas Michael Disch nasce a Des Moines nel 2 febbraio 1940 e muore suicida a New York il 4 luglio 2008. Poeta e scrittore molto eclettico ha fatto molti mestieri sopratutto a margine della letteratura e dell'arte,ma anche una breve esperienza nelle forze armate. E' stato anche critico teatrale in giornali importanti come il New York Times.


Immagini da:
http://www.mondourania.com/
http://www.telegraph.co.uk/news/obituaries/2271007/Thomas-M-Disch.html

perchè questo blog

Per fantascienza catastrofica,o per i puristi delle definizioni fantascienza apocalittica, si intende un genere fantastico incentrato genericamente sulla fine del mondo tout court , sull'estinzione dell'umanità o semplicemente sulla fine della civiltà così come la conosciamo. Sono da sempre un grande appassionato di questo genere e mancando in rete una risorsa per gli appassionati come me ho deciso di fare una panoramica delle varie opere di questo genere che mi sono piaciute.
Voti e recensioni chiaramente rifletteranno solo e soltanto il mio gusto personale!