sabato 25 aprile 2009

Terremoto di grado XIII

La scala dei terremoti ideata dall'italiano Giuseppe Mercalli (1850-1914) prevede dieci gradi di intensità. La più moderna e scientifica tabella delle magnitudo ne prevede dodici, di cui ecco gli ultimi due: Xl - Crollo degli edifici in cemento armato e delle opere civili; larghe fessure nelle strade e nel terreno; scorrimento degli strati superficiali del suolo. Xll - Distruzione totale delle opere civili, abbattimento delle scarpate ferroviarie e delle dighe; edifici rasi al suolo o inghiottiti nei crepacci; deviazione dei corsi fluviali, maremoti e fuoriuscita delle acque dai laghi. Oltre una determinata accelerazione delle onde sismiche, eruzioni vulcaniche e profonda alterazione della topografia delle zone colpite. Bene. Proviamo adesso a immaginarci dei sempre possibili terremoti di... grado Xlll.


Recensione:
La recensione di questo mediocre romanzo di Leonard John Daventry mi offre lo spunto per tornare a parlare di terremoti, e in particolare del recentissimo terremoto in Abruzzo che ha provocato centinaia di morti e decine di migliaia di sfollati che attualmente vivono in una tenda e la distruzione di un tessuto sociale fatto di aziende, scuole , università , trasporti che ora sono chiuse e ferme per chissà quanto. In tutta questa vicenda, ora che iniziano a scoprirsi gli altarini e i segreti di pulcinella, fatti di calcestruzzo mischiato a sabbia, di norme ignorate, di leggi inapplicate, di affari sporchi, speculazione e il solito verminaio all'Italiana l'unico che fin'ora ha pagato un prezzo per questa vicenda pare essere il vignettista toscano Vauro Senesi, che è stato "sospeso" dalla televisione di stato per una vignetta (..) giudicata offensiva. Visto che non ho a disposizione nessuna foto di Daventry , e qui lancio un appello: se qualcuno sa qualcosa di questo apparentemente sconosciuto autore si faccia vivo!, inserisco una vignetta di Vauro nel blog. Se qualcuno la trovasse offensiva non si preoccupi, anche io trovo da indignarmi, ma forse per motivi diversi.
Tornando al super terremoto di Daventry bisogna dire che lo scrittore non ci va di "scartino", componendo la sua opera più che con la penna con una zappa! La storia che ha in mente non viene certo rivelata pian piano ma sbattuta in faccia al lettore come una torta nei film di Stanlio e Ollio più e più volte. La società umana è corrotta e quindi deve essere completamente annientata, ma qualcuno si deve salvare e deve essere rappresentativo di tutta l'umanità, dal santo fino al criminale. Lo stile dello scrittore inglese varia più volte nel corso della narrazione e si ha la netta impressione che terremoto di grado X111 sia stato scritto in una settimana con almeno la seconda metà del libro in un movimentato week end. Daventry si prende spesso delle pause sociologiche in cui parte con delle tonanti filippiche contro la società, il governo, il potere che questa volta la prenderà in tasca.. magra consolazione si dirà il lettore, se devono morire anche tutti gli altri! Incomprensibilmente questo libro nella critica viene accostato al molto migliore una ruga sulla terra.. mi sia permesso di chiedere di non miscere sacra profanis...
L'idea della condanna dell'umanità non è originale e l'ispirazione alla storia biblica di Noe è, più che smaccata, direi picconata nel testo!
Nonostante tutto qualcuno potrebbe trovare in questo stile da taglialegna qualche motivo di interesse, in realtà più per il fatto che alla fine Daventry non è affatto male a livello di stile ma lascia trasparire il suo talento in pochi momenti, sopratutto all'inizio del romanzo.

Trama
L'alieno Santon arriva sulla terra insieme ad altri compagni per compiere una sgradevole missione. L'umanità è infatti stata condannata all'estinzione a causa della sua natura troppo violenta.
Il metodo scelto è quello di stimolare in alcuni punti sensibili il pianeta terra tramite alcune onde radio per scatenare un terremoto di dimensioni mai viste che spazzi via ogni abitante. Ma una volta messo in moto il meccanismo Santon si ritroverà ad affezionarsi agli esseri umani e aiuterà un piccolo gruppo di sopravvissuti a salvarsi dall'apocalisse, trasfigurandosi gradualmente per loro da compagno a dio salvatore.

L'autore.
Leonard John Daventry è un autore inglese. E' nato nel 1915 e morto nel 1987.
immagini e foto prese da:
http://www.vauro.net/
http://temi.repubblica.it/micromega-online/
http://www.mondourania.com/
http://www.fantasticfiction.co.uk/d/leonard-daventry/degree-xii.htm

2 commenti:

  1. Non sono assolutamente d'accordo con quanto scritto in questa recensione,trovo che Terremoto grado XIII sia un ottimo romanzo.Se "una ruga sulla terra"(splendido romanzo catastrofico come tutti quelli di John Cristopher) descrive in modo più intimista la distruzione dell'umanità Daventry usa uno stile più fracassone,meno psicologico e si concentra ottimamente sull'azione.Da notare i frequenti rimandi alle teorie fanta-archeologiche alla Peter Kolosimo con la citazione del popolo degli olmechi e le loro sculture.Romanzo molto pessimista e amaro che trasmette un giusto disprezzo per un certo tipo di umanità rintronata dal consumismo,dalla violenza e che ha perso il vero contatto con il mondo.Dello stesso autore il bellissimo (e pessimista) Ricordatevi di noi,pubblicato suUrania nel 1982

    By mezzanotte

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  2. De gustibus non disputandum est ..
    Comunque si, forse sono stato troppo severo perchè qualche elemento di interesse c'è ma ribadisco la superiorità del romanzo di Cristopher. Daventry si è impegnato poco, l'inizio non è male ma il finale è davvero tirato via. Inoltre gli elementi di interesse come lo spaesamento di chi torna in patria e la trova piena di persone senza scopo e orizzonti o la metamorfosi della protagonista che matura una consapevolezza di se in un età apparentemente tarda sono spizzicati qua e la senza i necessari, per me, approfondimenti.

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