venerdì 10 aprile 2009

Una ruga sulla terra


E' bastato lo straripamento di un modesto fiume per mettere in grave crisi una città come Firenze e per farci toccare con mano che la millenaria guerra tra Civiltà e Natura non è affatto conclusa. Che cosa resterebbe del nostro mondo superorganizzato, supertecnicizzato, dopo un assestamento un po' drastico del suolo, dopo qualche piccola "ruga" aggiunta al paesaggio terrestre da un terremoto? Una società di Robinson pazienti e volenterosi, o una società di nomadi ripiombati nella spietatezza e brutalità dell'orda?





Recensione :
Il nostro paese ha subito nella sua storia molte distruzioni a causa dei terremoti. L'ultimo, recentissimo ,è stato quello in Abruzzo che nonostante la sua drammaticità è stato molto contenuto rispetto ad esempio a quello che colpì il sud Italia nel 1908. L'attenzione per questo fenomeno naturale è quindi grande e il questo romanzo parla appunto di terremoti. Questo che di cui parla John Christopher è però qualcosa di mai visto. Un assestamento, un piccolo cambiamento nella superficie terrestre visto in scala planetaria, una ruga nella terra. Ma sufficiente a cancellare la civiltà così come la conosciamo. Il fenomeno è drammatico ed improvviso e tutta la storia praticamente si svolge successivamente alla catastrofe. I pochi sopravvissuti si muovono in un mondo totalmente sconvolto tra episodi surreali, alla Ballard, come nella nave arenata in mezzo ad una Manica totalmente svuotata dal mare e diventata un deserto che ha suggerito al grande Karel Thole la suggestiva copertina del romanzo per la serie Urania. Christopher , nel solco di una tradizione inglese, vede il peggio nell'umanità , la cui patina di civiltà viene sempre spazzata via dal disastro rivelando la bestia nell'uomo. Lupus est homo homini dunque ma questo aspetto, a differenza di altre opere dello scrittore, rimane abbastanza in secondo piano e viene invece evidenziato un altro aspetto, quello della non accettazione del cambiamento, aiutata anche dalla non giovane età del protagonista, che dovrà fare un lungo percorso nel mondo devastato, e parimenti nella sua anima, prima di riuscirci.
Come sempre Christopher è brutale nella sua descrizione dell'umanità, ma senza mai chiudere del tutto la porta alla speranza.


L'autore :
John Christopher è lo pseudonimo di Samuel Youd. Youd è nato a Lancashire nel 1922. E' stato un prolifico autore di fantascienza e romanzi per ragazzi ed ha scritto la sua voluminosa produzione sotto vari pseudonimi. Dopo la scuola ad Hampshire ha lavorato per il governo e ha servito nei Royal Signals Corps nel periodo della seconda guerra mondiale. Successivamente una borsa di studio della Rockefeller Foundation gli ha permesso di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura.


Immagini e foto prese da:
http://www.gnelson.demon.co.uk/tripage/jc.html
http://www.mondourania.com/
http://www.amazon.com/Wrinkle-Skin-John-Christopher/dp/1587152355


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