martedì 2 febbraio 2010

fantascienza catastrofica inglese

L’Inghilterra si può considerare la patria della fantascienza catastrofica, non solo per aver prodotto il primo libro catastrofico dell’era moderna ma soprattutto per aver inondato il mercato nel dopoguerra di romanzi a tema catastrofico, che senza raggiungere quasi mai il grandissimo pubblico hanno comunque dominato la fantascienza influenzando l’intero genere e l’immaginario sulla catastrofe.
Gironzolando in rete devo dire che quello che ho trovato sul come e perché agli inglesi piaccia da matti mettere in scena la morte della nostra società non è molto. La corrente di pensiero maggioritaria parla della rivoluzione industriale e del luddismo, un movimento operaio che contrastò l’industrializzazione spaccando le macchine che erano state introdotte e che portavano alla disoccupazione. In pratica il catastrofismo sarebbe una rappresentazione della paura, estremizzata della tecnologia senza controllo e delle sue conseguenze nefaste.
Non sono molto d’accordo con questa chiave di lettura; il luddismo è troppo antico per aver influenzato la narrativa del ‘900 e ha prodotto ben altri effetti che ispirare qualche narratore, come la nascita dei sindacati , la lotta operaia, il socialismo e il comunismo. Il tutto è avvenuto 100 e passa anni prima dell’età d’oro della fantascienza catastrofica inglese.
Secondo me si deve cercare la radici del catastrofismo moderno in un’altra direzione. All’arrivo della seconda guerra mondiale gli inglesi avevano un impero. Sebbene ora gli storici mettano in evidenza giustamente che in quel momento ormai l’impero inglese era terminato, questo non era vero per gli uomini del tempo. Esiste un notevole ritardo storico nel prendere coscienza della cose e lo vediamo molto bene in questo momento, in cui l’impero americano declina. La maggioranza delle persone è convinta che al momento gli USA comandino il pianeta e alcuni paesi, come la Cina, l’India o il Brasile siano abitati da simpatici zoticoni intenti a mangiare il riso delle ciotole, a fare il bagno nei fiumi vestiti di stracci o al limite a mettersi due puppe finte e fare i viados, almeno quei ragazzi che non sono intenti tutta la giornata a giocare a calcio.
C’è un ritardo notevole nel capire i fenomeni che avvengono sopra le nostre teste e gli inglesi non avevano ancora capito, come tutti gli altri, che il loro dominio secolare sul mondo era finito. Considerate una società con molte meno informazioni di adesso, un impero durato circa tre secoli che estendeva il dominio dall’ Australia fino a nuovo mondo. Per farsi un’ idea di cosa fosse l’Inghilterra va ricordato che la creazione del nostro paese, l’Italia , fu incoraggiata dall’impero britannico che voleva creare un paese forte a sud che potesse infastidire la Francia. Quando a scuola studiai l’unità d’Italia da nessuna parte c’era scritto che i mille di Garibaldi poterono arrivare in Sicilia indisturbati perché la flotta borbonica era sotto il tiro delle cannoniere inglesi.
Insomma, erano i padroni. Il cittadino inglese da una parte sapeva di vivere nella superpotenza dell’ epoca e dall’altra viveva in una società ben regolamentata da norme e comportamenti esteriori , molto vincolanti e rigidi, obbligatori in un paese imperiale. A livello di società questo sarà poi contestato dai vari movimenti giovanili successivi , come il punk. Ne avevano ben d’onde. Nel ’36, gli Stati Uniti disponevano di 3 carri armati e di un esercito inferiore a quello portoghese. Le potenze europee, Francia e impero austro ungarico erano state sconfitte nell’ultimo secolo. Il resto del mondo era composto da poco più che scimmie, barbari senza dio da conquistare e comandare, e da depredare di risorse.
Poi arrivò la seconda guerra mondiale. La guerra per gli inglesi fu durissima ma vissuta in modo singolare. Se i soldati combattevano e morivano in tutto il mondo nell’ isola non arrivava l’odore della polvere da sparo. Gli inglesi vivevano la guerra solo dai bollettini degli inviati. Non esisteva televisione ma solo i giornali e cinegiornali; era un epoca diversa da quella odierna. I giornalisti erano al servizio del governo e scrivevano quello che voleva il governo, senza alcuna eccezione. La censura non andava nemmeno invocata, c’era e basta, ed era totale. Intanto il commercio mondiale andava fermandosi e per gli abitanti di un’ isola abituata a ricevere merci da ogni parte del mondo, come la Roma imperiale, iniziarono i tempi duri, i razionamenti , il freddo e la fame. Sotto la patina del gentiluomo inglese si tornò a vedere la belva umana. In realtà da un certo verso le privazioni della guerra sono state senz’altro più dure in Italia, dove furono distrutte molte infrastrutture e dove si fece la fame più nera. Ma noi non ci consideravamo i padroni del mondo. Eravamo un vaso di coccio subalterno fin dalla creazione del paese (e senza alcun dubbio lo saremo fino alla fine dei tempi .. ma questa è un’altra storia, anzi una storiaccia). Per gli inglesi fu uno shock. Mi immagino che iniziò a dilagare un certa prostituzione per necessità , verso qui pochi che disponevano di tessere valide per ottenere cibo e altri generi necessari. Sicuramente c’ era una grande corruzione e pure c’era chi ne approfittava, politici corrotti e bande criminali. Il mondo imperiale britannico in poco tempo crollò lasciando il posto ad un’ umanità più brutale, più diretta , intenta a sopravvivere con ogni mezzo; paradossalmente più vera e sincera di quella precedente.
La guerra infine arriverà anche nell’ isola ma in un modo unico rispetto a tutti gli altri, tramite bombardamenti e senza una vera invasione. Gli Inglesi non sono mai stati occupati e risparmiandosi gli orrori dell’ occupazione si sono concentrati sugli errori (molto minori) di un paese allo stremo. Probabilmente non sapremo mai cosa è stata l’avanzata tedesca in Unione Sovietica, abbiamo questo numero, 28 milioni di morti, ma è solo una fredda cifra. Cosa deve essere stata l’occupazione giapponese della Cina, pure quanto brutale e spietata sia stata la controffensiva sovietica in Germania, quando probabilmente ogni donna dai 4 ai 90 anni fu stuprata.
Ma a Londra ogni stupro veniva commesso da un inglese, non da un soldato straniero diverso di divisa e di lingua. E per ogni delitto non c’era più la copertura dello stato, la polizia era probabilmente nel caos più completo e magari sottodimensionata per la chiamata alle armi. Basta poco per far crollare la fiducia nelle istituzioni e nell’ordine costituito. Per un paese che di questi capisaldi aveva fatto la sua ragione di essere da secoli fu una secchiata di acqua gelida nel viso.
Gli scrittori che erano ragazzini in questi anni successivamente rielaboreranno questo periodo utilizzando il mezzo del catastrofismo. La società da loro descritta risponde bene a quello che avevano visto e quindi:
  1. Il governo mente sempre e considera il popolo non in grado di sapere mai la verità
  2. Ci sono gruppi che decidono di combattere il governo ma solo per sostituirlo
  3. Alla prima difficoltà la patina di civiltà umana scompare e gli uomini si comportano come selvaggi
  4. Non c’è nessuna morale e nessun Dio che possano riempire la pancia
  5. I sopravvissuti devono comportarsi come una piccola tribù , dove il più forte deve comandare
  6. Le donne sono preda e trofeo di guerra
In tutto questo panorama abbastanza omogeneo nelle sue varie diversità c’è un’ unica eccezione reale, Ballard, il più famoso scrittore catastrofico inglese che non ha mai , o quasi, scritto di fantascienza catastrofica inglese! Ma Ballard merita che si parli a parte e un’ altra volta.

http://iris.cnice.mec.es/kairos/ensenanzas/bachillerato/mundo/cambios_04_02.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_di_Londra
http://www.annamariafarina.net/2009/12/uriel-litalia-e-lo-stato-liberale.html
http://www.biografiadiunabomba.it/bombardamenti_seconda.php

3 commenti:

  1. Leggo spesso le tue recensioni e molte volte abbiamo scambiato opinioni
    Sono un grande appassionato di fantascienza catastrofica,e ho scritto e pubblicato diversi racconti di questo genere
    Ti faccio i complimenti su questo tuo splendido e approfondito articolo,sei il primo che analizza seriamente la questione.Io aggiungo che anche condizioni metereologiche non favorevoli (sempre nebbia,pioggia,buio)possono aver dato il loro contributo alle menti catastrofiste degli inglesi:-),che comunque rimangono per questo splendido genere i migliori

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  2. Grazie del tuo commento!
    Mi ha fatto molto piacere!
    Mi piacerebbe sapere che lavori hai pubblicato, vorrei recensire un pò di opere di Italiani prossimamente!

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  3. Sarebbe molto bello avere una recensione da te,che non sei solo un grandissimo appassionato di fantascienza catastrofica come me ma sei anche un ottimo recensore.Ho pubblicato alcuni racconti su questo argomento su diverse antologie e sto per pubblicare un libro.Come faccio a contattarti in privato così ti spiego meglio tutto?

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