martedì 12 gennaio 2010

La spedizione degli angeli


Gli Angeli di cui qui si tratta portano giubbe di cuoio, coltelli a serramanico, catene, ispide barbe. Si lavano poco e si picchiano molto. Fumano strane sigarette e bevono ancor più strane pozioni. Volano non con le ali ma per mezzo di potentissime motociclette. Sono insomma gli Angeli dell'Inferno, il famosi Hell's Angels di California, che la distruzione nucleare dell'America e della civiltà non è riuscita a eliminare. Nei nuovi piccoli stati che si vanno formando dopo la catastrofe, gli Angeli hanno anzi una posizione di tutto rispetto. Sono diventati il braccio irregolare del governo, i commandos cui si affidano le missioni più dure, i motocowboys che si addentrano nei territori contaminati, a esplorare, razziare, combattere. Tre di essi vengono inviati a catturare un uomo prezioso per la California, e le loro peripezie, i loro duelli feroci, i loro trucchi, il loro coraggio, i loro rapporti con zingari, indiani, soldati amici e nemici, l'incontro della loro violenta subcultura con la rinata civiltà dei pellerossa, formano un'originalissima epopea che combina la cruda avventura western con la spaziosa poesia di "Easy Rider".

La spedizione degli angeli è un romanzo post apocalittico e trova i natali nel periodo della fantascienza catastrofica degli anni 70. Solitamente in questo tipo di romanzi il periodo della catastrofe viene lasciato nell’ombra e utilizzato come elemento per accrescere l’interesse fino allo svelamento che spesso accade non prima di metà romanzo. Invece Steve Wilson ci spiega subito cosa è accaduto, nelle prime 3,4 pagine della sua opera: una guerra nucleare che ha annientato il mondo così come lo conosciamo e che ha lasciato gli Stati Uniti divisi in stati ostili tra loro;. Alleati ad uno di questi feudi ci sono i mitici angeli dell’Inferno, che da ormai due secoli continuano nel loro stile di vita, fatto di risse, stupri, bevute colossali ma anche prove di coraggio. Wilson compone un’opera originale, scrivendo uno di quei rari libri che parla di motociclisti per i motociclisti, mettendo in mostra un discreto dettaglio tecnico riguardo alle moto di cui si narra. Gli Hell's Angels non sono raffigurati in maniera idealizzata ma vengono invece immortalati in tutta la loro violenza, par di capire disapprovata dallo scrittore tramite la figura del “letterato” Eliot. Il protagonista, un angelo dell’ Inferno, farà un percorso di crescita che lo porterà infine a ripudiare uno stile di vita insufficiente a colmare un’ intera esistenza. In questo percorso verrà aiutato dagli indiani Lakota , che lo aiuteranno nella sua ricerca spirituale. Tutto il libro di Wilson è permeato dalla voglia di libertà e dalla malinconia nel sapere di poterla perdere nel futuro, a causa dei “borghesi” che vogliono ricostruire una società funzionale e meno permissiva. Wilson purtroppo si perde nel finale, un po’ tirato via , che poteva essere sviluppato meglio. Le battaglie e l’andamento della guerra ricordano da vicino la guerra civile americana, elemento che influenza moltissimi romanzi made in USA , che si esprime nella violenza delle occupazioni nemiche e nello spettro della secessione.
La spedizione degli angeli risulta un romanzo datato ma comunque ancora oggi presenta notevoli elementi di interesse.


Immagini e foto prese da:
http://www.amazon.com/
http://www.mondourania.com/

3 commenti:

  1. Buongiorno.
    Ho scoperto, casualmente, il tuo blog: eccellente!
    Tornerò spesso a visitarlo essendo appassionato da 4o anni (sic..) di sf.
    A presto.

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  2. Questo è un romanzo meraviglioso !!! Non sono a casa e non posso controllare...ma non esiste anche un seguito che mi pare si intitoli "La seconda spedizione degli Angeli" ? Mi confondo con "La pista dell' orrore" ? I danzatori di Noyo ? Che brutta cosa invecchiare...

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