lunedì 20 luglio 2009

Io sono leggenda. seconda parte

In Io sono leggenda Matheson mette moltissima carne al fuoco e non sempre riesce a portare in fondo tutti gli spunti che inizia. D'altra parte questo lasciare aperto all'interpretazione del lettore è voluto e riesce a diventare un punto di forza. Intanto c'è il concetto di diverso. Se nel mondo tutti diventano diversi chi è il diverso adesso? Il ribaltamento della prospettiva e della percezione di normalità è potentemente espresso e fa riflettere, ma su cosa? A cosa si riferisce lo scrittore? La normalità è qualcosa di negativo forse? Ad esempio Robert Neville è forse un razzista e i vampiri che lo assediano sono i diritti civili che avanzano? Sono i neri , gli omosessuali che chiedono uguaglianza, sono gli attivisti politici che premono alle porte e vogliono un cambiamento? Oppure Neville è l'ultimo dei conservatori e si oppone al nuovo? Ma potrebbe anche essere un conservatore positivo, che non vuole fare entrare l'immoralità, la dissoluzione di antichi rapporti di rispetto, l'uomo saldo che non cede di fronte agli uomini dissoluti. Il vampiro d'altra parte è nato per rappresentare l'uomo (e la donna) che rifiutano di crescere , di farsi una famiglia, di vivere alla luce del sole invece che nella penombra dei locali. Che vogliono passare da una passione e da un amore momentaneo di una sera a quello eterno e tranquillo della famiglia. Che rifiutano di invecchiare e che per vivere hanno sempre bisogno di sangue giovane, giovani donne e giovani uomini attorno che scacciano la morte.
Matheson non chiarisce e non decide quindi se condannare Neville o se eleggerlo ad eroe. Si tratta di una incertezza voluta, e realistica. Quando le cose cambiano sempre si peggiora ma sempre si ottiene qualcosa di meglio. Lo stesso Neville che è assediato dai mostri a sua volta è un mostro e così appare alla ragazza che scappa di fronte a lui nel finale del libro.
Ci sono poi tutte le ansie e le paure del maschio mathesiano che vengono rovesciate su Neville, la solitudine, il sesso, la famiglia che muore che lui non riesce a proteggere , simboleggiata dal terribile episodio della moglie che resuscita e ritorna. Naturalmente Neville non cede a nessuna di queste cose e non arretra mai di un metro. Per farlo fuori dovranno venire a prenderlo di forza perché altrimenti rimarrà fermo e saldo per sempre.
C'è infine il cambiamento della società, totale, dove addirittura si insedia una nuova specie; ma nonostante tutto questo la nuova società è uguale a quella vecchia, dove si elargiscono glorie ed onori ai suoi membri che la difendono violentemente. Non cambia il paradigma. C'erano eserciti spietati e poliziotti spietati , brutali e riveriti e ecco che anche nel nuovo mondo ci saranno membri in divisa autorizzati ad esercitare una brutale violenza e a ricevere in cambio una gratitudine ammirata. Matheson anticipa gli anni '60 ma va addirittura oltre, ne vede i limiti. Arriveranno gli anni '60 , i diritti civili , l'opposizione alla guerra del Vietnam ma dopo finiranno e la società non sarà così cambiata, ancora ci saranno guerre sporche e chi si opponeva prima si ritroverà stanco e disilluso. Infine c'è la superstizione , la paura dell'ignoto e del diverso, cauterizzata dal fuoco purificatore. L'eliminazione di chi non è come noi. Che viene rovesciata; l'assassino diviene vittima, l'inquisitore carnefice che viene torturato e bruciato vivo. Per esorcizzarlo. Ma non si riuscirà mai a cambiare la nostra natura, anche quando il mondo sarà tutto pieno di vampiri, qualcosa ci farà paura e terrore. Ci sarà sempre acquattata in un angolo buio una terrificante leggenda.


I film
Per una volta voglio fare uno strappo alla regola che mi sono imposto, di non parlare mai dei film realizzati a partire dalle opere che recensisco. Il fatto è che riguardo a io sono leggenda ho trovato molto in rete e quasi tutti i commenti sull'ultima pellicola tratta da questo libro sono molto negativi. Sostanzialmente le critiche si riferiscono a due precise cause, ch il film non sia fedele al libro e che i suoi predecessori erano molto migliori.
Io credo che film e libri siano forme d'arte separate con ritmi e convenzioni diverse. Questo è il motivo per cui non ne parlo in questo blog. Da ottimi libri sono stati realizzati pessimi film mentre da pessimi libri sono stati realizzati ottimi film e la fedeltà c'entra poco. Nel primo film Vincent Price è veramente un gigante ma la storia rimane troppo intima, troppo personale. Le atmosfere sono troppo Horror, poco legate al contesto. Il secondo film è invece un film pop, anni '70. Quasi un James Bond dell'Orrore, che comunica poco allo spettatore oltre che apparenza.
Bene ha fatto invece Francis Lawrence ad attualizzare e ad inserire elementi nuovi nel suo film. Lawrence va oltre il romanzo di Matheson inserendo il tema della responsabilità. Neville come americano e membro attivo della società è responsabile della diffusione del virus e quindi DEVE fare qualcosa. Virus che sotto sotto rappresenta il terrorismo dell'11 settembre. L'orrore si è scatenato per colpa NOSTRA, per colpa di TUTTI e quindi TUTTI, e quindi anche Robert Neville che ora questi tutti rappresenta da solo deve darsi da fare e risolvere il problema. Niente fuga, niente resa, niente lavarsi le mani o girare la testa. QUI è iniziato e qui si resta finché non si risolvono le cose . Io sono leggenda è il primo film blockbuster (il primo telefilm era Hero) a porsi delle domande precise e a dare delle risposte precise sulla assurda lotta al terrorismo. Lo fa attraverso il suo campione, Will Smith - dottor Robert Neville , che riscatta tutta la sua gente e tutta la sua nazione. Distruggere è facile, costruire è molto molto più difficile, un compito duro, un compito da eroi normali , un compito che può essere assolto senza tentennamenti, giorno dopo giorno, contro tutto e tutti, solo da una leggenda.

Biografia:
Richard Burton Matheson nasce nel 20 febbraio 1926 nella città Allendale (USA). Serve nell'esercito del suo paese e viene congedato dopo un ferimento, dopodiché frequenta la scuola di giornalismo. Inizia molto presto a scrivere e a pubblicare romanzi e racconti. Affianca il lavoro di romanziere con quello di sceneggiatore. Pur rifiutando per molti anni l'etichetta di genere alla fine è costretto a capitolare, vista l'enorme influenza che la sua opera ha comportato su intere generazioni di scrittori e di sceneggiatori.

Immagini e foto tratte da :
http://www.movieforum.com/features/y2k/iamlegend/richardmatheson.shtml

2 commenti:

  1. Post: "Io credo che film e libri siano forme d'arte separate con ritmi e convenzioni diverse. [...] Da ottimi libri sono stati realizzati pessimi film mentre da pessimi libri sono stati realizzati ottimi film e la fedeltà c'entra poco."

    Vero. Ricordo però un caso che merita segnalazione per la considerevole corrispondenza tra le due versioni, entrambe molto efficaci:

    http://it.movies.yahoo.com/l/la-notte-del-furore/index-123680.html

    http://www.mondourania.com/urania/u621-640/urania627.htm

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  2. Beh non è sicuramente il solo. Solitamente si ottengono grandi risultati quando un libro è scritto strizzando un occhio al cinema, ma ci sono anche ottimi film tratti da ottimi libri difficili da tradurre in immagini. Piuttosto di RAGE ho solo letto il libro (bello e consigliato anche è difficile classificarlo come fantascienza) ma non ho visto il film. Cercero di scaricarlo , credo che sia l'unico modo di procurarsi questo vecchio film ; sei il primo che me ne parla e mi hai ridestato la curiosità che mi prese al tempo della lettura.

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