venerdì 3 luglio 2009

Io sono leggenda. prima parte

È il 1976. Robert Neville torna a casa dopo una giornata di duro lavoro. Cucina, pulisce, ascolta un disco, si siede in poltrona e legge un libro. Eppure la sua non è una vita normale. Soprattutto dopo il tramonto. Perché Neville è l'ultimo uomo sulla Terra. L'ultimo umano sopravvissuto, in un mondo completamente popolato da vampiri. Nella solitudine che lo circonda, Robert esegue la sua missione, studia il fenomeno e le superstizioni che lo circondano, cerca nuove strade per lo sterminio delle creature delle tenebre. Durante la notte Neville se ne sta rintanato nella sua roccaforte, assediato dai morti viventi avidi del suo sangue. Ma con il sorgere del sole è lui a dominare un gioco crudele e di meccanica ferocia, scandito dalle luci e dalle ombre di un tempo sempre uguale a se stesso e che impone la ripetizione di un rituale sanguinario. In questo mondo Neville, con la sua unicità, si è già trasformato in leggenda.

Arriva la catastrofe, che fare? Ovviamente si scappa. Arriva lo tsunami , saliamo sulla collina! Arrivano gli alieni!! Scappiamo sui monti! La città collassa economicamente, via in campagna. Arriva l'inverno senza fine, scappiamo al sud! Scappiamo in barca! E se non basta costruiamo un'astronave e andiamo nello spazio! Scappiamo in un'altra dimensione, rifugiamoci nelle pieghe del tempo!!
Ma c'è qualcuno che DECIDE di non fuggire. Che non prende nemmeno in considerazione la cosa. Che non solo rimane , ma rimane da solo, con i suoi ritmi e le sue abitudini, che non permette alla fine del mondo nemmeno di mandarlo via dalla propria casa. E lotta da solo contro la catastrofe, fino alla fine. Quest'uomo è Robert Neville, creatura letteraria di Richard Matheson.
Io sono leggenda non è il miglior libro, ancorché' il più famoso, di Matheson, ma è una tappa fondamentale nella definizione del maschio mathesiano.



Il maschio di Matheson

Pur avendo tratteggiato degli ottimi personaggi femminili, come nel racconto La preda, Matheson ha cercato di definire nella sua produzione di romanzi lunghi il suo "maschio". In opere come Duel, Io sono leggenda e sopratutto nella summa 5 mm al giorno, il suo capolavoro secondo me, Matheson definisce un tipo d'uomo che deve affrontare sfide impossibili. tutte le sfide e le difficoltà sono maschili e viste da un punto di vista prettamente maschile. Il protagonista viene messo di fronte a nemici più forti fisicamente o intellettualmente, più dotati di mezzi. Deve affrontare l'impotenza, il tradimento, la solitudine, la vecchiaia. L'umiliazione di non poter mantenere più la famiglia, l'abbandono da parte della figlia , il licenziamento, l'inadeguatezza, la malattia, il divorzio.
Di fronte a tutto questo Matheson pone sempre un uomo normale, non un potente tycoon dell'economia o della finanza, ne un grande scienziato dall'intelligenza prodigiosa e nemmeno un rambo imbattibile. Nemmeno i suoi protagonisti sono persona originali, scrittori, artisti o altro. Si tratta sempre dell'uomo medio più medio che non si può, che solitamente fa l'impiegato. D'altra parte si tratta sempre di uomini che credono nella famiglia e fanno di tutto per proteggerla, per farsene carico, anche se la famiglia li tradisce.
L'uomo Mathesiano non cede mai. Barcolla ma non molla. Di fronte a qualunque cosa rimane acciaccato ma in piedi. mai chiede pietà o maledice il destino o accusa gli altri. Senza alcun alibi affronta tutto a testa alta e non arretra mai di un solo metro. E tutto questo lo fa senza essere un eroe o un deus ex-machina, ma semplicemente perché non ha alternative. E' fatto così, conosce solo un modo di vivere. Non sceglie. Matheson da la stura ad ogni paura del maschio ma nessuna di questi orrori riesce ad avere la meglio. E alla fine il suo uomo, dopo tutto, si alza, si arma e esce a caccia.

continua ->

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