domenica 6 dicembre 2009

I libri senza un perché

Come in ogni genere artistico anche nella fantascienza catastrofica esistono dei libri che io chiamo “senza un perché”. Si tratta di opere che sono arrivate fino alla pubblicazione, che nonostante siano buoni prodotti dal punto di vista formale, dal punto di vista dello stile o della narrazione, in realtà non coinvolgono minimamente. Io credo che siano le cosiddette opere “senza messaggio”. In ogni creazione letteraria c’è qualcosa che l’autore sottintende, qualcosa che lo ha mosso a scrivere e a cui la sovrastruttura artistica è dedicata a risaltare. Sono le fondamenta di ogni buona storia. Magari si tratta di un esplicito messaggio politico , ad esempio nel romanzo “niente di nuovo sul fronte occidentaleErich Maria Remarque vuole condannare la guerra. Oppure la chiave di lettura può essere qualcos’altro. Nel film alien 2 il regista ha voluto parlare della donna nel suo ruolo di madre. Il film si realizza nel momento del duello tra la madre aliena e la madre umana, quindi c’è un’astrazione della femminilità intesa come possibilità di concepire che valica i confini della donna per raggiungere quelli di una femminilità superiore. La chiave è quindi la madre, che oltre a dare la vita diventa feroce nel difenderla, superando di gran lunga in violenza il maschio. In Frankenstein c’è la condanna verso una scienza fuori controllo, che sfida Dio. Queste fondamenta, che banalmente chiamo messaggio, possono essere anche solo estetiche, come nel piacere di D’Annunzio; una storia costruita ad arte per esaltarne lo stile ricco ed eccessivo. Oppure possono essere visione dell’intero universo, come nel signore degli anelli, dove Tolkien crea un mondo nuovo, ben diviso tra il bene assoluto ed il male assoluto. Sto ovviamente semplificando, ma credo che si legga con piacere solo chi ha qualcosa da dire.

Nel sentito comune capita talvolta di ascoltare la frase: “perché ogni libro deve possedere per forza un messaggio? Perché non si può solo raccontare una storia?”. E’ facile rispondere: “perché altrimenti non si ottiene un libro degno di essere letto, un libro che appassioni, o che presenti alcun motivo di interesse”.
La cosa è abbastanza evidente ai giorni nostri, dove molte opere di successo vengono replicate all’infinito per motivi commerciali. Qualcuno potrebbe dire che Alien 2 sarebbe bello lo stesso senza il duello tra le madri. Ma non è vero e lo dimostrano le innumerevoli copie, tra fumetti , libri e film, di alien, che il grande pubblico nemmeno conosce perché , semplicemente, non erano interessanti.

Attualmente è venuto a cadere il filtro tra un autore e il pubblico. A parte internet che consente a chiunque di scrivere e far leggere le sue cose, a livello professionale le case editrici hanno tagliato i redattori, quelle persone pagate per leggere i manoscritti e decidere se pubblicarli. Si mandano in stampa tante cose senza il giusto filtro , perché i nuovi redattori sono pochi, oberati di lavoro o semplicemente non sono buoni lettori e non capiscono cosa renda un libro bello. Si basano a volte su aspetti formali. Nelle prossime recensioni voglio parlare di alcuni di questi libri senza un perché, libri scritti bene, che magari inseriscono tecnologie nuove, come bioingegneria, guerra batteriologica, hacker e rete ma che non avendo in realtà niente da dire, finiscono col dire niente a chi legge.

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